C Femminile: il San Giovanni riparte da una coppia
Archiviata una stagione culminata con la retrocessione in Serie C femminile dopo un triennio nel nazionale, il San Giovanni è pronto a guardare al futuro, cambiando guida tecnica e puntando forte sull'enorme patrimonio tecnico creato con la squadra Under 15. Un gruppo di ragazze che, capitanato da Sophie Poletta, hanno saputo vincere la Coppa Toscana di categoria e che è pronto ad essere protagonista in prima squadra. Per il rilancio, ed un campionato di crescita, la società ha deciso di affidarsi a chi quel gruppo di bimbe lo ha fatto crescere e maturare, ovvero Mirco Bossini e a colei che in campo negli ultimi quattro anni è stata più di un punto di riferimento nella prima squadra femminile: Ilaria Ciofini.
Queste le prime parole di Bossini, che dopo diversi anni di esclusività nel giovanile torna a guidare una prima squadra: "Dopo tre anni di campionati nazionali ci ritroviamo di nuovo nel regionale con sei/sette ragazzine ed un allenatrice esordiente che farà anche la giocatrice. Io metterò a disposizione di tutte loro la mia esperienza di oltre venti anni passati in questo sport. Dai primi allenamenti devo dire che le prime sensazioni sono molto positive e ci divertiremo molto. Per quanto riguarda le aspettative visto che il nostro obiettivo è di arrivare in serie A in cinque sei anni quest’anno cercheremo di arrivare ai play off e poi vedremo".
Prima volta assoluta per Ilaria Ciofini, classe 1986, negli ultimi quattro anni punto di forza di una squadra in cui ha collezionato quasi novanta presenze e in cui si è contraddistinta per doti tecniche e caratteriali di grande rilievo. "Crescere e far crescere le mie compagne. Questo nuovo ruolo di allenatrice/giocatrice l'ho intrapreso non senza i dubbi del caso, non è stato facile prendere questa decisione. Ho la fortuna di usufruire dell'aiuto e della compicità del presidente/mister Bossini, di tutto lo staff e la dirigenza, di poter attingere inoltre a tutta l'esperienza maturata in questi 20 anni di sport con una palla di varia grandezza grazie a tutti gli allenatori/trici che mi hanno trasferito qualcosa che serbo in me ad oggi. Non ho la presunzione di dichiarare un obbiettivo preciso, noi dobbiamo ragionare in termini di crescita di singolo e collettiva, cio' è in sé stesso garanzia di risultato. In più cercherò la mia crescita, come allenatrice e come giocatrice, perché finché potrò starò nel rettangolo di gioco. Mi piace troppo... ho visto in questi anni tante persone smettere per più motivi estranei al proprio controllo. Quindi finché questa giostra gira ci salto su volentieri, stavolta però cambieranno le responsabilità e il mio spirito critico. Da una parte vedo questo percorso come una naturale evoluzione a ciò che probabilmente in parte faccio da sempre, consigliare le mie compagne, spronarle, incitarle, cercare di tirare fuori il carattere da ognuna di loro. Dall'altra è tutto nuovo ma non è questo il bello di mettersi in gioco? Infine è come affrontare una partita, nel momento in cui ti cambi sai che puoi vincere o perdere ma per la mia mentalità non esiste il non cambiarsi o gettare la spugna. Questa squadra ha più volte dimostrato da quando ne faccio parte di sapersi rialzare e sono certa che lo faremo. D'altra parte, come la storia che ho raccontato "quando pensi che sia finita è proprio allora che comincia la salita"...quindi mi appresto ad affrontarla metaforicamente e in preparazione realisticamente (citte avvertite!)"