Italia–Iran, una sfida mondiale
Si avvicina a grandi passi l'appuntamento del 20 e 21 ottobre, con il doppio test match della nazionale italiana contro l'Iran. Un impegno di altissimo profilo, che servirà per preparare al meglio le qualificazioni mondiali di dicembre e gli Europei di febbraio, dove l'Italia dovrà difendere il titolo conquistato ad Anversa.
Per i profani del futsal, abituati a fare l'equazione forte nazionale di calcio = forte nazionale di calcio a 5, suonerà un po' strano considerare l'Iran come una delle migliori nazionali del mondo. A dimostrarlo non c'è soltanto quel sesto posto nel ranking mondiale, dietro soltanto a Spagna, Brasile, Russia, Italia ed Argentina e davanti, ad esempio, al Portogallo di Ricardinho.
A dimostrarlo ci sono soprattutto i risultati ottenuti da questa nazionale nella sua storia, a cominciare dalle 10 Coppe d'Asia. Sei le partecipazioni alla Coppa del Mondo, con unica assenza alla prima edizione, quella in Olanda del 1989. Per capirsi lo stesso numero di partecipazioni dell'Italia (che invece mancò, tra le polemiche, quella a Guatemala 2000). Punto più alto di questo percorso il quarto posto ai Mondiali del 1992 ad Hong Kong, dove l'Iran si classificò al quarto posto, battuta in semifinale dagli Stati Uniti per 4–1 e dalla Spagna 9–6 nella finale per il 3°/4° posto. Oltre a quel piazzamento ai piedi del podio arrivò anche la scarpa d'oro per Saeid Rajabi Shirazi, capocannoniere del torneo con 16 reti, una in più del leggendario russo Eremenko. Shirazi fu anche il giocatore che cancellò le speranze dell'Italia di superare il primo turno. Ad Hong Kong, infatti, andò in scena la prima sfida tra l'Iran e gli azzurri, vinta dagli asiatici per 7–5 con tripletta del capocanniere. All'Italia non bastarono tre reti di Andrea Rubei e le giocate di Pippo Quattrini, che nel libro "Il calcio a 5", scritto con il nostro direttore Nicola Giannattasio, racconta così il match con gli iraniani. "Dopo la vittoria all'esordio contro il Paraguay eravamo tutti sicuri di aver già passato il turno e l'euforia ci giocò un brutto scherzo. Sbagliamo completamente sia la preparazione che l'approccio alla partita. Tra di noi scherzavamo parlando dei nostri avversari, che in campo ci zittirono per bene. Alla fine del primo tempo eravamo sotto 4–1. L'Iran ci era superiore quasi in tutto, forza fisica, velocità, tecnica, solo tatticamente erano abbastanza scarsi. Nel secondo tempo recuperammo fino al 5–4, ma non bastò". Di quella nazionale, tra gli altri, faceva parte anche l'attuale Commissario Tecnico, Roberto Menichelli. Una delusione cocente per l'Italia, che stava cercando di affermarsi tra le potenze del futsal, ma che pagava ancora dazio rispetto ad altre nazionali.
La "vendetta", seppur sportivamente parlando, come si sa è un piatto che si serve freddo. E per rendere pan per focaccia l'Italia ha dovuto aspettare 16 anni. Nel girone dei quarti di finale della Coppa del Mondo in Brasile nel 2008, le due nazionali si sono affrontate nella sfida decisiva per l'accesso alle semifinali. Agli azzurri bastava un pareggio per superare il turno e così fu: 5–5, con rete decisiva di Edgar Bertoni al 39'. Piccola rivincita anche per Roberto Menichelli, in quell'edizione vice del CT Nuccorini.
Oltre alle due sfide mondiali, Italia e Iran si sono affrontate altre cinque volte: Nel 1996 al Tiger 5 di Singapore, con vittoria azzurra per 4–0. Nel 2003, in una doppia amichevole a Teheran di preparazione agli Europei di Caserta (poi vinti). In quell'occasione ci furono due pareggi 3–3 e 5–5 e furono anche le due ultime apparizioni in azzurro per Pippo Quattrini, che da capitano timbrò le presenze numero 87 e 88 in azzurro. Infine nel 2006, con la doppia vittoria, 2–0 e 3–2, di Bisceglie.
Ci sono insomma gli ingredienti per assistere a Prato a un doppio confronto di livello mondiale, come mai si è visto nella città laniera.