Intervista a Yuri Campofiloni
Yuri,
l´anno scorso hai preso la squadra in corsa. Stavolta avrai
l´opportunità di guidarla dall´inizio. Soddisfatto della rosa
allestita?
Vorrei
ringraziare il gruppo dello scorso anno e la società per l´ottima
annata e per l´opportunità che mi hanno dato. Sono molto
soddisfatto. Bertini e Battaglia hanno fatto un eccellente lavoro, va
a loro e solo a loro il merito del mercato
A detta di
molti siete tra le grandi favorite per la promozione. L´obiettivo tuo
e della società qual è?
Abbiamo
pianificato tutto, gli obbiettivi sono diventati sempre più
importanti, ma dando il giusto tempo alla crescita con un programma
triennale. Abbiamo deciso insieme in che modo e con che politica
raggiungerli e infine abbiamo fatto un mercato in linea con i primi
due punti, basandosi su età, qualità e prospettiva. L´idea è
quella di crescere con gradualità. Sul fatto che ci diano favoriti
fa piacere, vuol dire che abbiamo lavorato bene. Io non sono uno che
si nasconde, faremo un campionato importante. L´unica incognita e
aver cambiato molto e quindi rispetto a squadre già collaudate
partiamo un passo indietro, ma noi ci siamo.
Che
livello ti aspetti quest´anno? temi ci possa essere un amazza
campionato come il Livorno dell´anno scorso?
Il
livello sarà molto più alto e ho molto rispetto di Vicarello
e, soprattutto, Pisa Soccer Fice, che potrebbe seguire le orme del
Livorno....anche se un po´ tutti, noi in primis, ci auguriamo di no!
Sarà
una C1 con meno squadra, senza turni infrasettimanali,
contento?
Moltissimo.
Io sono per la formula a 16 squadre: si gioca meno e ci si allena di
più. Lo scorso anno era impossibile impostare qualsiasi tipo di
lavoro che avesse continuità e infatti ha vinto chi ha cambiato
meno.
Sei
sempre stato un acuto osservatore dello sviluppo del movimento. A tuo
parere come siamo messi in Toscana?
Siamo
messi male, ma non è una novità. credo abbia problemi un po´ tutto
il movimento, anche a livello nazionale. I giovani sono un finto
problema. I problemi sono due, uno tutto toscano, e cioè che squadre
capofila come Firenze, Prato, San Paolo e San Michele, che regalavano
molta qualità alle squadre sotto non ci sono più. Il secondo è che
se non si passa al professionismo per A1 e A2 il movimento non ha un
futuro. Nessun italiano lascerebbe il proprio lavoro per fare il
calcettista. In Veneto c´è un gran movimento giovanile ma escono
comunque pochi giocatori.
Ti
manca il non allenare in serie B? Cosa ti è rimasto dell´ultima
esperienza con la Futsal Fiorentina?
Mi
manca
molto è ovvio la B è stupenda. la futsal mi ha lasciato un gruppo
di giocatori e uomini straordinari che ricordo con molta
nostalgia....parlo dei giocatori naturalmente.