Le giocatrici de Le Pantere scrivono alla nostra redazione
Dopo i fatti di venerdì sera, quando la squadra de Le Pantere Futsal non si è presentata all'ultima partita di campionato contro il Firenze, ci aveva scritto Martina Barsocchi, presidente del club, dicendosi molto amareggiata per questo epilogo, accennando ad una separazione in casa tra dirigenza e giocatrici esistente da tempo. Oggi ci hanno mandato una lunga lettera proprio le giocatrici, che pubblichiamo integralmente, e in cui viene fatta luce sulla vicenda e sugli accadimenti degli ultimi mesi.
"Ringraziamo sinceramente il canale di Palla al Centro per averci dato la possibilità di condividere apertamente i motivi che ci hanno portato a non presentarci all’ultima partita di campionato contro il Firenze C5 (18 aprile), sfida decisiva per la corsa ai play–off.
Per spiegare quella che per noi non è stata una scelta ma una conseguenza inevitabile di una questione più ampia, è necessario fare un passo indietro e ripercorrere i momenti salienti di una stagione che, sportivamente e umanamente, si è rivelata turbolenta, faticosa e a tratti sfiancante.
Abbiamo iniziato l’annata con un buon numero di tesserate, ma con una presenza effettiva molto ridotta. Due infortuni gravi hanno poi tolto dal campo compagne fondamentali per l’equilibrio della squadra e decimato ancora di più le risorse realmente impiegabili.
A novembre, l’addio di mister Puzio, a seguito di discussioni interne, ci ha posto inoltre di fronte a un bivio, anzi più di uno. Le opzioni presentate dalla dirigenza sono state infatti le seguenti:
• escludere due compagne dal gruppo squadra (quelle con le quali il mister aveva avuto le discussioni più accese) al fine di reintegrare l’allenatore per continuare il percorso iniziato;
• trovare noi, nell’immediato, un nuovo allenatore, dato che la dirigenza non avrebbe messo a disposizione né tempo né risorse per tale fine: se avessimo fallito, entro qualche giorno la società sarebbe stata dunque chiusa e il ritiro dal campionato inevitabile;
• rilevare noi direttamente la società, nominando un presidente e trovando i fondi necessari per concludere liberamente la stagione, nelle modalità che più avremmo preferito.
Siamo rimaste sinceramente deluse da queste proposte visto che, il nostro supporto, la nostra fiducia e la nostra disponibilità nei confronti della dirigenza sono sempre stati massimi e concreti, sin dall’inizio di questo percorso, iniziato lo scorso anno e proseguito nell’attuale stagione. E siamo state ancora più amareggiate per il modo crudo in cui tutto ci è stato presentato dalla presidente, che era anche nostra compagna di squadra. Ma nonostante questo non ci siamo abbattute e ci siamo rimboccate le maniche.
Abbiamo infatti iniziato a informarci, anche per capire come trovare eventuali fondi mancanti, e a cercare un nuovo tecnico, senza mai smettere di scendere in campo: pur senza una guida, abbiamo ottenuto anche risultati importanti, come l’accesso alla semifinale di Coppa Toscana. Nel pieno di questa difficile situazione, ci siamo anche ritrovate completamente da sole, senza neppure un dirigente in panchina, ad affrontare una partita notoriamente impegnativa e con precedenti accesi. L’incontro si è infatti concluso in un clima teso, anche a causa del nervosismo generato da tutto questo contesto – e la cosa ci rammarica alquanto. Nello stesso periodo abbiamo organizzato trasferte, sistemato le divise e preparato autonomamente le note per giocare: senza mai lamentarci abbiamo dunque portato rispetto a questo sport, a chi lo anima e a noi stesse.
Anche grazie a chi ci ha dato una mano concreta e silenziosa (e che ringraziamo pubblicamente, anche se senza fare il nome), siamo riuscite ad andare avanti con dignità, impegno e determinazione. Nonostante la soluzione di fortuna che siamo riuscite a trovare, la dirigenza ha aggravato ulteriormente la difficoltà decidendo di ridurre il numero di allenamenti programmati a inizio stagione e finanziando una sola seduta alla settimana, talvolta di un’ora e talvolta di un’ora e mezzo. Pur con queste limitazioni e con una rosa ridotta all’osso, abbiamo tuttavia lottato fino all’ultima giornata utile per un posto nei play–off.
Negli ultimi incontri eravamo rimaste in sette, ma mai tutte veramente a disposizione per i motivi contingenti più vari, dal lavoro, alla salute, alla famiglia. Per rimanere in numero accettabile il nostro portiere ha giocato per due mesi con una mano infortunata. Alcune di noi sono scese in campo con la febbre, in un giorno di lutto familiare e addirittura con una colica renale. Nessuna si è tirata indietro. Nessuna ha tradito l’impegno preso.
Poi, all’ultima giornata, il destino ha voluto diversamente: impegni lavorativi inderogabili che si sono incrociati e un intervento chirurgico ci hanno impedito di essere presenti. Con grande dispiacere abbiamo immediatamente informato la presidente, che a sua volta ha provveduto ad avvisare i referenti competenti. Al fine di garantire la nostra presenza, avevamo anche proposto il rinvio della gara; tuttavia, tale possibilità è esclusa dal regolamento per le ultime due partite di campionato.
Ci scusiamo con tutte le società coinvolte nella lotta per i play–off, con gli organizzatori, gli arbitri, con chi ci segue da sempre, e con chi ogni giorno lavora per rendere possibile tutto questo. Con questo comunicato vogliamo però ribadire la nostra serietà, la nostra passione e l’impegno che non ci ha mai abbandonato, neanche nei momenti più duri.
Siamo uscite da questa esperienza più unite, più consapevoli, e più forti. Abbiamo imparato quanto sia difficile essere persone giuste, leali e corrette ma anche quanto sia gratificante poterlo mostrare, senza imbarazzo.
Il nostro percorso come gruppo non finisce certamente qui. Torneremo presto in campo per una nuova avventura.
Orgogliose e a testa alta, speriamo nella vostra comprensione.
Baldini Benedetta
Bottoni Benedetta
Casali Gabriella
Crecchi Martina
Lanza Michelle
Lucarelli Irene
Minuti Serena
Pirrottina Antonella
Rhörer Irene
Terreni Nicole