C1: Il Valdarno dice stop!
Il Futsal Valdarno dice stop, interrompendo un percorso iniziato nel 2014 in Serie D e che l'anno scorso aveva condotto il club gialloblu fino al massimo campionato regionale. Una decisione che Alessandro Loparco maturava già da qualche mese, ma che si è concretizzata negli ultimi giorni. Il tecnico e fondatore della società spiega a Pallaalcentro i motivi di questa scelta, molto sofferta. Diventano così 15 le società in organico per la C1, dopo che si era già vista la rinuncia della Trident. Adesso non resta che aspettare la situazione del ripescaggio del Firenze per avere un massimo campionato regionale a 14 squadre.
Alessandro, una scelta molto dolorosa, ma il Valdarno non sarà al via della prossima stagione. Puoi spiegarci quando nasce questa decisione?
La decisione è frutto di una molteplice serie di motivi scaturiti principalmente delle conseguenze della pandemia. Già ad ottobre, con lo stop dei campionati di interesse regionale, ho perso la voglia e lo stimolo di andare avanti. Desiderio che con il passare del tempo si è affievolito sempre di più. Ad inizio anno le ambizioni erano molte, il progetto avviato per la stagione 2020–2021 ci vedeva come una delle squadre più attrezzate per la promozione in B. Poi è arrivata la fuga di qualche giocatore di punta, subito dopo l’emissione del primo dpcm di ottobre e campionato mai avviato, una ferita ancora aperta per me. I mesi sono trascorsi e quando ci siamo ritrovati per la prima riunione di fine maggio, a decidere sulle sorti della nuova stagione, i ragazzi hanno subito avvertito un cambio di idee e di passo da parte mia. Un altro aspetto che mi preoccupa molto è la totale mancanza di certezze sui protocolli COVID che dovremo adottare nella stagione 2021–2022 e che potrebbero prevedere di nuovo l’obbligo di tamponi settimanali. Senza contare un eventuale nuovo stop che potrebbe essere ventilato in autunno. C’è poi da dire che quasi sempre in questi sette anni mi sono ritrovato a gestire la società completamente da solo, sobbarcandomi il lavoro di allenatore, dirigente, magazziniere, segretario, ds, rapporti istituzionali ecc.. Abbiamo spesso incontrato difficoltà nel reperire negli anni spazi adeguati per la prima squadra, addirittura nel corso della preparazione della stagione scorsa siamo stati costretti ad organizzarci per strada al buio. Non ci sono mai stati garantiti spazi per la realizzazione di un settore giovanile, perché il nostro sport viene visto come secondario o come un surplus di mero intralcio. La verità è che arrivato ad oggi, il mio interesse è solo quello di allenare o ricoprire incarichi dirigenziali o istituzionali all’interno di progetti stimolanti e ambiziosi.
Cancelliamo subito le voci di difficoltà economiche, giusto?
Non ho assolutamente difficoltà economiche, anche perché dopo un anno e mezzo di stop sarebbe impossibile averle avendo pochissimi e piccolissimi sponsor e basandosi esclusivamente sulle mie finanze. Posso solo dire che se decido di investire il mio denaro desidero farlo per progetti ambiziosi e di vittoria, come si è visto con le due promozioni, le final four ottenute e la squadra allestita lo scorso anno per arrivare in B. Tengo a precisare solo un particolare, che mi ha molto deluso per l’avvio di questa stagione. In questo periodo, coltivando anche altri progetti su cui investire extra futsal, avevo proposto ai ragazzi di tagliare in parte il budget destinato ai rimborsi spese. Purtroppo ho assistito ad un fuggi fuggi generale, quasi al limite del ricatto, al quale non ho deciso di sottostare, perché ha messo in evidenza la deriva incontro alla quale si stava andando da tempo e cioè la totale mancanza di attaccamento alla maglia. Mi sono quindi ritrovato a dover ricostruire una squadra quasi da zero e onestamente mi sono detto che se devo spendere soldi per avere una squadra da classifica medio bassa, allora tanto vale lasciar perdere ogni cosa.
Il tuo sogno di allenare in C1, dopo tanti anni nelle divisioni inferiori, si spegne qua o speri che possa esserci qualche chiamata?
Non aspetto nessuna chiamata, ma sono aperto a valutare novità e progetti ambiziosi in futuro. Credo di avere ormai da anni un know how, sia in campo che fuori, che possa fare la differenza anche nelle categorie apicali e sono consapevole delle mie qualità.
Sono stati anni importanti per il Futsal Valdarno. Qual è il ricordo che porti dentro con maggior affetto?
Resterà il ricordo delle ultime stagioni con le scalate trionfali dalla D alla C1 (una vittoria del campionato e una promozione ) e delle final four di C2. Quello più bello è la vittoria del campionato di D, ma anche le enormi campagne acquisti fatte che hanno fatto sognare tutti, me in primis.
In che direzione pensi che possa andare il movimento del calcio a 5 toscano nei prossimi anni?
Vedo una buona crescita in termini di tesseramenti e di qualità dei giocatori nel settore femminile e nel giovanile. Per quanto riguarda invece il maschile secondo me siamo fermi, ad oggi, il ricambio generazionale deve ancora arrivare. C’è poi da dire che sono poche le società che riescono a tirar fuori giovani validi da inserire in prima squadra. E di questo me ne da conferma il fatto che molti decidono di acquistare giocatori fuori zona piuttosto che pescare dal vivaio. Onestamente vedendo la B di questa stagione da metà classifica in giù, sembrava di vedere un campionato regionale di medio livello. Sia chiaro, non intendo offendere nessuno con queste considerazioni, è solo il mio punto di vista riferito da persona schietta e sincera come mi sono del resto sempre posto, avendo sempre come filone guida quello di non chiedere favori a nessuno. Ci tengo a ringraziare Mario Alfieri, un uomo vero che anche in questo periodo non ha mai abbandonato la nave, anzi è stato uno dei pochi a tentare di ripartire da vero capitano e con il quale abbiamo condiviso due stagioni di grandi successi e soddisfazioni. Se per me ci sarà un futuro sarà solo nelle vesti di allenatore o ricoprendo incarichi dirigenziali o istituzionali all’interno di progetti stimolanti. Diversamente me ne starò con la mia famiglia e coltiverò altri hobby, come del resto sto già facendo.